martedì 9 aprile 2013

La Mia Casa sul Lago Maggiore( I° parte)

La casa che vi stò per presentare è situata in una piccola frazione del comune di Trarego Viggiona,sul lato piemontese del Lago Maggiore.
La casa è molto vecchia e originariamente era un convento; successivamente è stata adibita a refettorio della scuola; adesso è la mia dimora dal 2009.
Io e mio marito ne abbiamo preso possesso in autunno inoltrato per cui tutti i lavori che sono poi stati fatti sono partiti in parte la primavera successiva e in parte nel 2011,:ci sono ancora molti dettagli da mettere a posto e da completare ma se vuoi fare le cose per bene non devi avere fretta.
Le foto seguenti mostrano la veranda come si presentava all'inizio, tinteggiata di un colore rosa che nulla aveva a che vedere con i miei personali gusti, inoltre l'impianto di riscaldamento predisposto dai precedenti proprietari non era stato previsto in quest'ambiente. Diciamo che durante il primo inverno passato li la temperatura presente in veranda era di circa 7/8 gradi mentre nel resto della casa si arrivava a 20.  










I primi lavori hanno quindi riguardato l'inserimento di due antichi caloriferi in ghisa con piedini dell'inizio del 900 che ho recuperato su internet. Non ci crederete ma dopo aver provveduto al riscaldamento del locale i muri hanno cominciato a buttar fuori tutta l'umidità accumulata a causa degli sbalzi di temperatura del prima e dopo. E' stato quindi necessario rimuovere tutto l'intonaco della parete destra che ormai cadeva a pezzi, 
a quel punto ho deciso di lasciare a vista i sassi(la casa infatti ha i muri interamente costruiti con questo materiale e dello spessore di circa 80cm), certo il risultato finale non è stato proprio come me lo aspettavo però l'aspetto della veranda ora è radicalmente mutato.











Certo adesso è tutta un'altra cosa: e che dire dei due copricaloriferi, sottratti ad una fine ingloriosa, erano pronti per la discarica,  un vero peccato se si pensa che sono stati fatti su misura da un'artigiano locale più di 50 anni fa.( al momento sono anche loro oggetto di restauro eliminare la ruggine e dare loro un bella patina avorio).



La vecchia stufa in ghisa e maioliche è  un "regalo" di una signora del posto che prima di disfarsene fortunatamente ha chiesto a me se ero interesata. Ovviamente non ho saputo resistere: la stufa è veramente in buono stato e potrà essere tranquillamente usata un domani per riscaldare una stanza. Dimenticavo quella in primo piano è la mia splendita cucciola di labrador nero di nome debby che si è gentilmente offerta di posare per una mia amica che ha curato le foto.
















Per finire, il lampadario che vedete è un regalo di mia madre, proviene da Firenze ed è  in ferro battuto con rami di olivo in una calda tonalità di verde.

















Quella che invece vedete era originariamente una stanza adibita a cucina, situata al piano superiore della mia casa( si tratta di due appartamenti con ingresso indipendente);  infatti in passato la precedente proprietaria era solita affittare l'appartamento in estate (solo in estate visto che non era presente il riscaldamento in tutto l’appartamento), La stanza era buia perché appena dopo la porta c'era un muro che schermava in parte l'angolo cottura: un vero peccato visto che erano presenti ben tre finestre. Ho deciso che quella stanza che non aveva motivo di esistere così com'era:  sarebbe diventata un grazioso e accogliente salottino











Per effettuare i lavori ho dovuto aspettare la primavera del 2011. Mio marito ha provveduto ad abbattere il muro divisorio e successivamente ha tolto una specie di controsoffittatura esistente: non potete immaginare che  sorpresa scoprire delle bellissime travi in castagno, certo erano state dipinte con della calce e riportarle al naturale è stato un lavoraccio, ma ne è valsa pena;  purtroppo le assi che coprivano il soffitto erano molto rovinate per cui ho dovuto mio malgrado ricoprirle con delle perline, per la tinta delle pareti ho scelto una sfumatura di verde salvia e ho posato sul pavimento un bel parquet di frassino sbiancato in formato maxplancia. Infine è stato fatto ex novo l'impianto di riscaldamento utilizzando vecchi caloriferi in ghisa che scaldano molto di più di quelli in alluminio e hanno decisamente un'estetica che più si addice ad una  "Vecchia" casa.


 
La camera attualmente è adibita a zona relax per gli ospiti del mio B&B (si, nel frattempo ho aperto un piccolo B&B che si chiama "Ma Maison": mi sono detta "perchè non sfruttare quest'area che in verità era usata solo quando avevo ospiti a casa.)

















Non sembra più nemmeno lo stesso ambiente, non trovate?






Ma il lavoro di cui vado più fiera è l'aver riportato alla luce questo bel portale in sasso che era stato dipinto con ben tre strati di smalto a solvente (negli anni 60 sembra che questo tipo di pittura fosse molto in voga, era praticamente usato anche sulle pareti (il che spiega come mai poi l'intonaco si gonfiava per l'umidità : non essendo la pittura traspirante le pareti non respiravano)







Molto presto vi racconterò il seguito.




mercoledì 6 marzo 2013

Non bisogna mai buttare nulla

Sono sempre stata convinta che con un pò di fantasia e una buona dose di manualità si può davvero creare un bell'oggetto di arredamento anche da qualcosa che in origine aveva un uso poco nobile.
Quest'estate passando per caso vicino ad un cantiere dove stavano ristrutturando la vecchia casa del parroco mi sono imbattuta in alcuni scuri e persiane in legno che erano destinate al macero in quanto sostituite da  altre più pratiche in pvc
Armata di una certa dose di sfacciataggine ho chiesto se potevo portarle via.
Avevo già in mente che cosa ne avrei fatto.


 
 
Questa è una delle quattro antine gemelle che ho portato a casa insieme ad un mucchio di altri pezzi spaiati e non.
Quello che ho creato lo potete vedere di seguito:













Sono molto soddisfatta del risultato.
Le ante grigio perla con mensolina in oro le ho usate nella camera matrimoniale del B&B che ho aperto a casa mia sul Lago Maggiore: ho usato questa soluzione in quanto non c'era abbastanza spazio ai lati del letto per inserire due comodini tradizionali; anche l'anta con l'appendino è stata inserita nella stessa camera per fornire agli ospiti un punto di appoggio supplementare.

Anna

sabato 16 febbraio 2013

Chandeliers & CO

Sono sempre stata affascinata dai candelieri e lampadari di una volta, per intenderci quelli in ottone e cristallo che con le loro meravigliose gocce creano degli effetti molto particolari quando vengono investiti salla luce. Nella mia casa sono presenti in ogni ambiente sia per illuminare ambienti che come deliziosi punti luce supplementari e rendono l'atmosfera molto "French Chic"


 






  Oggi vi parlerò di un restauro molto riuscito di uno di questi lampadari che ho recuperato in un mercatino dell'usato.  Il poverino aveva bisogno di molte cure: non aveva più l'impianto elettrico e le sue gocce di vetro erano ormai diventate opache per la sporcizia che vi si era depositata in tanti anni di trascuratezza.


 Il lampadario è stato praticamente smontato di tutte le sue gocce che sono state lavate ed asciugate singolarmente, dopo aver tolto tutti i vecchi spilli, ormai completamente arrugginiti, che le univano. Mi sono seduta e ho pensato: e se invece di lasciarlo al naturale lo dipingessi in avorio?

Detto fatto.

 











 




 Trovo il risultato finale davvero molto chic!

Voi cosa ne pensate?

  

 

mercoledì 6 febbraio 2013

Comò in stile Gustaviano

 Lo stile Gustaviano è stato introdotto in Svezia dal re Gustavo III,
 sovrano colto e dalla personalità complessa, 
vero amante dell'arte e di gusto raffinato.
Ispirato dall'architettura e dalle arti decorative francesi, 
dà vita allo stile neoclassico svedese che porta  appunto il suo nome: "Gustaviano" 
dando un nuovo volto a Stoccolma 
che era ed è ancor'oggi definita la "Parigi del Nord".
Lo stile Gustaviano non è altro che la rielaborazione, rapportata  al gusto nordico,
del rococò e del neoclassicismo. In esso prevalgono i colori dai toni chiari. 
 Sono tipici dello stile gustaviano  il bianco, in tutte le sue gradazioni,
 i grigi, l'ocra gialla e l'azzurro ma anche il verde salvia, il rosa, 
l’avorio e non mancano le dorature che ai tempi del re 
si trovavano solo nei palazzi reali e nelle dimore dell'aristocrazia.
  I mobili sono di forme austere e sobrie, 
nel pieno rispetto delle simmetrie e delle linearità tipicamente neoclassiche;
 hanno finitura opaca ed effetto invecchiato (shabby/decapè). 
Alla semplicità dell'arredamento si contrapponeva, all'epoca,
 la ricchezza delle decorazioni alle pareti, 
molto spesso ricoperte di boiseries in legno shabbizzato 
e finemente decorate con grottesche, e dei complementi d'arredo, 
mantenendo comunque la raffinatezza e la sobrietà tipiche dello stile.
Nel mio piccolo ho provato a rievocare le calde atmosfere nordiche
 cimentandomi nella realizzazione di un comò in stile Gustaviano
Tutto è partito da questo vecchio cassettone degli inizi del 1900
 dalle linee molto pulite che secondo me ben si prestava allo scopo.
Il poverino aveva avuto per molti anni, come dimora, una tettoia in legno
 che a stento lo aveva protetto dalle intemperie, 
ma miracolosamente non era per niente rovinato, 
fatta eccezione per il fondo che è stato sostituito. 








 Mi sono orientata ad un bianco avorio che secondo me era il più adatto al mobile
 e ho poi decorato i cassetti con uno stencil molto delicato in una sfumatura color lavanda; 
dopo la patinatura il risultato finale credo sia molto bello e raffinato













 Un abbraccio.


Anna

venerdì 1 febbraio 2013

Gli armadi di una volta

Sono sempre stata convinta che certi incontri non capitano per caso. Era un pò di tempo che ero alla ricerca di un piccolo armadio da poter mettere in una cameretta dove lo spazio era davvero poco. Ma come sempre tra il dire e il fare ......
Ormai avevo perso ogni speranza,  infatti nei vari mercatini dell'usato che amo frequentare ho sempre trovato si ,dei begli armadi ma purtroppo eccessivamente grossi per le mie esigenze.
Poi il caso ha voluto che un mio vicino di casa stesse sgomberando una legnaia nella quale erano accatastati dei vecchi mobili molto probabilmente della sua nonna.
Conoscendo la mia passione per il "vecchio" mi ha contattato per chiedermi se per caso c'era qualcosa che poteva interessarmi prima di portare tutto in discarica.
Detto fatto sono tornata a casa con una camera da letto composta da letto matrimoniale in legno casettone e "udite udite" l'armadio che avevo sempre cercato.
Mio marito quando ha visto il mio bottino avrà pensato che ero impazzita: i mobili non erano certamente messi bene, anni alle intemperie li avevano rovinati non poco; ma si sa,  i creativi hanno una marcia in più ed io avevo già guardato oltre il loro pessimo aspetto, già li immaginavo dipinti, patinati e inseriti in un contesto french chic.
Mi sono armata quindi di santa pazienza e  ho cominciato con l'armadio
Era messo così:








Voi direte: tuo marito ha proprio ragione è davvero malconcio.
Ma io non mi scoraggio mai altrimenti dovè la soddisfazione? mica nel dipingere un mobile nuovo e in perfetto stato.
Ci ho lavorato una settimana, mi fanno ancora male le braccia a furia di levigare per togliere lo sporco e la vecchia pittura, ma alla fine il risultato è stato sorprendente...parola di mio marito che non credeva ai suoi occhi quando lo ha montato.
Ne vado particolarmente fiera, spero piaccia anche a voi. 






La prossima cavia sarà il cassettone.